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IN QUESTO SITO SONO INSERITI ALCUNI VIDEO E FOTO DELLE MIE OPERE E MOSTRE DI PITTURA AD OLIO, RECENTI E MENO RECENTI, SU ALCUNI QUADRI MI SOFFERMERO', DI TANTO IN TANTO, AD ILLUSTRARNE I CONTENUTI E LE TECNICHE ADOTTATE.

INSERIRO' INOLTRE QUALCHE APPUNTO TRATTO DAL MIO DIARIO E ALCUNI VIDEO DEI MIEI VIAGGI.


mercoledì 30 gennaio 2013

domenica 27 gennaio 2013

giovedì 24 gennaio 2013

martedì 22 gennaio 2013

FATTI VERI


Fatti veri - Le vicissitudini che s’incontrano nella vita. Viveva in una villa con piscina, in una città dell’Emilia Romagna. Vestiva con eleganza. Figura esile, dal portamento raffinato e di aspetto giovanile. Aveva settanta anni ma ne dimostrava dieci in meno a causa del suo viso liscio e senza rughe. Ogni anno, durante l’estate, soggiornava in una località turistica montana in Veneto, per uno o due mesi. La temperatura fresca che le offriva la montagna, con i suoi mille e duecento metri di altezza, era una piacevole alternativa alle calde giornate estive della pianura. Occupava un appartamento, di proprietà, sito al primo piano, in un condominio, che si estendeva in modo verticale, con un’incantevole veduta. Di fronte vi era un’estesa vallata verde con molti ciliegi selvatici, circondata ai suoi limiti da alti monti che spesso si vedevano innevati. L’alloggio, di proprietà, era composto da due camere, sala da pranzo e servizi ed una cantina ricavata nel sottosuolo dal marito imprenditore. Con il consorte era in vera simbiosi, tanto che, spesso, faceva assieme lunghe ed intense escursioni, dedicandosi, con gran passione, alla raccolta di funghi. Ne conosceva circa trenta specie per cui il suo cestino, non era mai vuoto. Il coniuge, come molti ricercatori di funghi, al rientro, pur avendo il cestino pieno, affermava che non ne aveva trovati, e, attuava, in modo palese alcuni stratagemmi, per evitare che vi si guardasse dentro. Quando non poteva evitarlo, per l’insistenza degli interlocutori, manteneva comunque segreto il luogo in cui aveva trovato i funghi e rispondeva alle domande con risposte evasive, salvo, poi, acquisire, per farle proprie, informazioni sulle zone frequentate da altri. La Signora, discreta nei suoi comportamenti, non faceva mostra ai vicini dello stato di agiatezza in cui si trovava, derivante, in gran parte, dall’attività del marito nel campo dell’edilizia, in un periodo in cui il lavoro nella costruzione dei manufatti non mancava. La vacanza per lei era quasi sempre continua, mentre il consorte talvolta doveva sospenderla per esigenze attinenti ai cantieri in attività. Aveva due figli maschi sulla quarantina, di cui uno sposato. Dopo la morte improvvisa del marito, per due anni smise di recarsi nella casa di montagna. Quando riprese la frequentazione l'espressione era mutata ed i suoi occhi esprimevano una velata malinconia, il suo atteggiamento solare era quasi svanito. Con il passare del tempo diventava sempre più taciturna e perdeva le forme della sua esilità, dimostrando l'età che effettivamente aveva. Gli amici e i conoscenti del complesso estivo, in un primo tempo giustificavano il comportamento della donna, causato dalla perdita del compagno. Ma con il passare del tempo, privatamente, formulavano dei dubbi ritenendo che quella non poteva essere l’unica motivazione. Ipotesi, poi, che ha trovato conferma nel bilancio finanziario che l’Amministratore aveva allegato ad una lettera di convocazione dell’assemblea condominiale. Fra le somme dovute e non versate risultava un cospicuo importo a carico della Signora. Tanto che nell’incontro che si tenne alla data stabilita, l’Assemblea, dopo aver concesso un congruo termine affinché fosse possibile provvedere al saldo, aveva deliberato di procedere al recupero delle somme in via coattiva. Sulla scorta di qualche indiscrezione si venne a sapere che il figlio, più grande, in seguito ad un vizio di gioco, aveva contratto numerosi debiti, depauperando l’intero patrimonio di famiglia, ivi compreso l’immobile in cui risiedeva abitualmente la madre. L’unico stabile che rimase immune dal vortice delle alienazioni è rimasto quello in montagna. Il figlio per contribuire al parziale ripianamento del debito e salvare l’appartamento, si licenziò dal posto di lavoro e, con l’indennità di fine lavoro, estinse in parte il dovuto, impedendo, o per lo meno, rallentando la conseguente procedura giudiziaria. Ora la Signora, non avendo altro posto per vivere in pianura, si è trasferita, in quella che una volta chiamava la casa estiva, acquisendo anche la residenza. Con se ha portato il figlio e la nuora. Ai conoscenti e agli amici, non racconta le vicissitudini che gli sono occorse, soffre in silenzio. Probabilmente vuol proteggere ciò che gli resta della vita familiare. A chi gli chiede quanto tempo soggiornerà, risponde che questa volta intende fermarsi per alcuni mesi. Il suo senso di dignità la fa resistere fino in fondo! L’anno prossimo al ritorno dei villeggianti cosa racconterà? Forse niente, perché tutti eviteranno di far domande perché hanno capito che ha già sofferto e patisce abbastanza. Queste sono le vicissitudini della vita che incidono in modo drammatico sulle persone. Per analogia questo racconto si ritrova nella parabola che Gesù racconta del figliolo prodigo.
                                                                                      Ilario Menegaldo

martedì 15 gennaio 2013

lunedì 14 gennaio 2013

mercoledì 2 gennaio 2013

VIDEO DI ALCUNE OPERE

PITTURA AD OLIO

VIDEO 2 DI ALCUNE OPERE

VIDEO MOSTRA BIADENE DI MONTEBELLUNA (TV)

VIDEO MOSTRA DI MIRANO (VE)

VIDEO DI ALCUNE MOSTRE

VIDEO MOSTRA A SCORZE'

VIDEO: ANATRE, CIGNI E FOLAGHE NEL FIUME SILE E QUADRI AD OLIO

PITTURA AD OLIO - VIDEO MOSTRA DI ZERO BRANCO (TV)

MOSTRA A MASSANZAGO (PD)