Oggi, al primo bagliore del mattino ha iniziato a nevicare in modo cospicuo. Folate di vento facevano roteare la neve sciroccosa come una turbine. Predominante era il silenzio degli uccelli, soprattutto dei passeri soliti a cinguettare nelle prime ore dell’alba. Una coppia di merli razzolava sul sottile strato di neve, che nel frattempo si era depositato sul terreno. La femmina era marrone con la coda inzuppata di neve e, il maschio tutto sgargiante aveva le penne di un nero vigoroso. Cercavano, nell’angolo di un muretto, del cibo, forse qualche verme, un seme o una briciola di pane. L’intensità del loro agire e il prolungarsi della loro ricerca facevano presagire l’assenza di qualcosa di commestibile. Pur tuttavia imperterriti non smettevano la loro azione. Sono rimasti lì anche quando, è passato loro vicino, un frettoloso passante, avvinghiato da un pesante pastrano con sciarpa e berretto, tutto proteso ad osteggiare il vento che voleva strappargli l’ombrello. Guardandoli provocavano tenerezza! Il desiderio di sopravvivenza dava loro la carica a non smettere, per superare le difficoltà del momento, quasi protetti nell’agglomerato urbano in cui alloggiano, dagli abitanti che, quasi inconsapevolmente, forniscono loro le condizioni d’esistenza.
Ilario Menegaldo
Ilario Menegaldo
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