In calce ad uno dei suoi quadri che ritrae una pipa, René Magritte (1898-1967) scrisse: "Ceci n'est pas une pipe" (questa non è una pipa) per invitarci ad una riflessione molto semplice: la rappresentazione non è l'oggetto che essa rappresenta; l'oggetto dipinto noi lo vediamo attraverso gli occhi e la trasfigurazione che l'artista ci propone.
I quadri di Ilario Menegaldo ci mostrano paesaggi che ad una prima impressione sembrano familiari, noti, già visti. Ci mostrano i nostri fiumi, i nostri monti, la nostra campagna, le nostre case, le nostre città, le persone che potremmo incontrare tutti i giorni.
Ma potremmo pensare: una foto od un filmato potrebbero fare meglio!
Il fatto è che noi non vediamo nei dipinti di Ilario una rappresentazione del vero. Ciò che Ilario dipinge prefigura il messaggio che egli ci vuole trasmettere. Certi scorci che ci potrebbero sembrare simili sono invece diversissimi nelle vibrazioni del colore date dalla luce e mediate attentamente dall'artista. Ogni quadro fa nascere in chi lo guarda sensazioni differenti. Con la sua sensibilità l'artista toglie ciò che è superfluo ed aggiunge quanto è necessario per la poesia e l'equilibrio della composizione, per la trasmissione di un messaggio, per creare un'affinità tra osservatore e opera.
Infatti noi vediamo una trasformazione simbolica filtrata dalla fine sensibilità dell'artista che riesce a trasmetterci con colori sapientemente creati e calibrati e con pennellate meditate ed esperte , un sentimento inconscio, impalpabile ma presente. Ogni dipinto diventa così un simbolo che "quasi sembra osservarci con uno sguardo familiare", come direbbe il grande poeta Charles Boudelaire (1821-1867) che così continua:
"Comme de longs échos qui de loin se confondent
Dans une ténébreuse et profonde unité
Les parfums, les coleurs et les sons se répondent"
Cioè: "Come lunghi echi lontani che si fondono in una misteriosa e profonda unità vasta come la notte e come la luce, i colori, i profumi ed i suoni si corrispondono".
Così, a volte, osservando ed ammirando i quadri di Ilario, ci sorprendiamo quasi a percepire il profumo dell'aria, di un fiore, a sentir lo stormire delle fronde, il canto o il silenzio della natura immersa in una atmosfera fantasticamente colorata.
E' proprio il dipinto che parla alla nostra anima. E' una emozione che (esso) ci sussurra.
Sta a noi ascoltare ed ammirare.
Prof. Umberto Benazzato (04/09/2010)
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