Era esile, Italiana, indossava un vestito scuro alquanto sdrucito, nel suo volto apparivano i segni di una sofferta esistenza, per l’agilità poteva avere cinquanta anni, ma il suo fisico ne dimostrava molti di più. Camminava in fretta sostenendo con il braccio sinistro due borse in nylon bianche, leggermente rigonfie. Si è fermata in prossimità dei quattro cassonetti delle immondizie, riposti a lato della banchina, dove i cittadini depositano: carta, plastica, materiale non riciclabile e l’umido. Nel marciapiede e nella strada adiacente transitavano numerosi passanti, per recarsi al vicino parco divertimenti, che è aperto, ogni anno, in prossimità della festa di San Luca. Incurante del gran via vai delle persone, si è avvicinata al cassonetto dell’umido, ha alzato il coperchio e ne ha esaminato il contenuto. Ha allungato il braccio destro e con la mano semi aperta ha estratto, con rapidità, qualcosa di commestibile, che non sono riuscito a vedere. L’ha riposto in una delle due sacche. La scena che ho assistito, mi ha turbato, e, quando, a piedi, l’ho superata, per una forma quasi di riguardo, non ho girato la testa per verificare se apriva, con la stessa enfasi, gli altri contenitori. In quel momento, molti pensieri mi sono passati nella mente, tra i quali quello che: poteva essere una persona con grosse difficoltà economiche e in ogni caso con un gran bisogno d’aiuto. Forse, non ha mai pensato, di chiedere di essere assistita, e, probabilmente, per ragioni di dignità personale! Un’onorabilità che talvolta contraddistingue coloro che, per cause fortuite della vita, si trovano quasi inconsapevolmente in situazioni difficili.
Poco tempo prima avevo assistito, in una località di mare, ad una scena simile: un uomo anziano, anch’egli un po’ trascurato, con una bottiglia in mano, di plastica, vuota, ha aperto il recipiente dell’umido (dove sono riposti gli avanzi della cucina) ed ha esaminato l’interno, con l’evidente intenzione di recuperare del cibo ancora buono da mangiare.
In un’altra occasione ho visto, una persona attempata, prelevare una mezza mela, in un cestino di città, dove s’introduce di tutto: carte di caramella, mozziconi di sigarette ed altro. L’ha presa con una mano e, subito dopo, ha iniziato a mangiarla con cupidigia.
Nei casi riportati, un intervento personale forse avrebbe risolto la situazione del soggetto in quel momento e, non è scontato, che l’ingerenza fosse gradita.
L’azione più opportuna è quella di dar voce a questi fatti, in modo che le Istituzioni, gestite da persone, che sembrano cieche, vedano questi contesti ed intervengano, a danno d’inutili sprechi, in favore degli ultimi che hanno una dignità che non può essere ancora calpestata.
Ilario Menegaldo
1 commento:
Certo che le Tue riflessioni sono spesso un pugno allo stomaco, ne abbiamo bisogno tutti, anche questo serve a migliorare la società che ha sempre meno tempo per occuparsi dei più 'deboli'e... basterebbe così poco!. Complimenti! (luciano)
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