Oggi sono stato al mare.
E’ stata una bella giornata, anche, se di tanto in tanto, il sole era parzialmente oscurato da una gran nuvola, bianca ovattata, con delle frastagliature, nel cui centro vi erano alcuni squarci, attraverso i quali, la luce del sole s’infiltrava formando degli stupendi e molteplici fasci di luce che venivano proiettati verso il basso, in molte direzioni. Uno di questi illuminava, quasi per caso, nove aquiloni fissati ad un unico filo, che con il favore di un piacevole venticello, roteavano, aiutati da un venditore cinese, nel cielo. I loro colori variopinti brillavano con sfumature quasi irreali, tanto da far interrompere ai bambini, per osservarli, le numerose attività di gioco che avevano intrapreso in mezzo alla sabbia.
Alcuni aerei biposto ultraleggeri, ad intervalli quasi regolari, sfrecciavano, a bassa quota, nel cielo, probabilmente per far ammirare ai turisti dall’alto lo spettacolo del mare e della natura. Uno scenario senz’altro indimenticabile ed esclusivo da una visuale non comune.
Si vedevano molte persone che alzavano la testa e seguivano nel percorso l’aeroplano fintanto che non scompariva all’orizzonte. Forse esprimevano, segretamente, il desiderio di poter compiere in futuro la stessa esperienza!
Un uomo, sulla trentina, un po’ più in là, dove la spiaggia è libera e poco frequentata, aveva preso in braccio il proprio cane, un meticcio nero di piccola taglia, lo aveva portato dove l’acqua del mare gli arrivava alla cinta e l’aveva lasciato andare nell’acqua. Il cane si è messo a nuotare con tutte le sue forze, si è diretto verso l’arenile e, non appena al sicuro, si è scrollato a più riprese l’acqua che il suo pelo aveva trattenuto. Quando il padrone ha provato di fargli ripetere l’esperienza, il cane si è allontanato, dimostrando palesemente di non aver gradito l’avventura.
Nella spiaggia, si sentiva solo il vociare dei bambini immersi nei giochi, le altre persone sembravano statiche: sulle loro sedie a sdraio o supine sopra a degli asciugamani distesi sulla sabbia, quasi a voler acquisire tutti i raggi del sole. Solo due signore, sull’ottantina, senza occhiali, sedute sopra un gradino in cemento a ridosso di un muretto, leggevano, ciascuna, un consistente libro con una spessa copertina di colore marrone.
All’orizzonte si vedevano delle barche a vela e, con il passare delle ore, diventavano più grandi e sempre più numerose. Stavano rientrando per essere, prima di sera, al riparo in darsena.
Quasi contemporaneamente le persone nella battigia hanno incominciato a muoversi, e, a poco a poco, la spiaggia si è svuotata. La giornata al mare si era conclusa.
Ilario Menegaldo
E’ stata una bella giornata, anche, se di tanto in tanto, il sole era parzialmente oscurato da una gran nuvola, bianca ovattata, con delle frastagliature, nel cui centro vi erano alcuni squarci, attraverso i quali, la luce del sole s’infiltrava formando degli stupendi e molteplici fasci di luce che venivano proiettati verso il basso, in molte direzioni. Uno di questi illuminava, quasi per caso, nove aquiloni fissati ad un unico filo, che con il favore di un piacevole venticello, roteavano, aiutati da un venditore cinese, nel cielo. I loro colori variopinti brillavano con sfumature quasi irreali, tanto da far interrompere ai bambini, per osservarli, le numerose attività di gioco che avevano intrapreso in mezzo alla sabbia.
Alcuni aerei biposto ultraleggeri, ad intervalli quasi regolari, sfrecciavano, a bassa quota, nel cielo, probabilmente per far ammirare ai turisti dall’alto lo spettacolo del mare e della natura. Uno scenario senz’altro indimenticabile ed esclusivo da una visuale non comune.
Si vedevano molte persone che alzavano la testa e seguivano nel percorso l’aeroplano fintanto che non scompariva all’orizzonte. Forse esprimevano, segretamente, il desiderio di poter compiere in futuro la stessa esperienza!
Un uomo, sulla trentina, un po’ più in là, dove la spiaggia è libera e poco frequentata, aveva preso in braccio il proprio cane, un meticcio nero di piccola taglia, lo aveva portato dove l’acqua del mare gli arrivava alla cinta e l’aveva lasciato andare nell’acqua. Il cane si è messo a nuotare con tutte le sue forze, si è diretto verso l’arenile e, non appena al sicuro, si è scrollato a più riprese l’acqua che il suo pelo aveva trattenuto. Quando il padrone ha provato di fargli ripetere l’esperienza, il cane si è allontanato, dimostrando palesemente di non aver gradito l’avventura.
Nella spiaggia, si sentiva solo il vociare dei bambini immersi nei giochi, le altre persone sembravano statiche: sulle loro sedie a sdraio o supine sopra a degli asciugamani distesi sulla sabbia, quasi a voler acquisire tutti i raggi del sole. Solo due signore, sull’ottantina, senza occhiali, sedute sopra un gradino in cemento a ridosso di un muretto, leggevano, ciascuna, un consistente libro con una spessa copertina di colore marrone.
All’orizzonte si vedevano delle barche a vela e, con il passare delle ore, diventavano più grandi e sempre più numerose. Stavano rientrando per essere, prima di sera, al riparo in darsena.
Quasi contemporaneamente le persone nella battigia hanno incominciato a muoversi, e, a poco a poco, la spiaggia si è svuotata. La giornata al mare si era conclusa.
Ilario Menegaldo
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