BENVENUTO NEL MIO BLOG

IN QUESTO SITO SONO INSERITI ALCUNI VIDEO E FOTO DELLE MIE OPERE E MOSTRE DI PITTURA AD OLIO, RECENTI E MENO RECENTI, SU ALCUNI QUADRI MI SOFFERMERO', DI TANTO IN TANTO, AD ILLUSTRARNE I CONTENUTI E LE TECNICHE ADOTTATE.

INSERIRO' INOLTRE QUALCHE APPUNTO TRATTO DAL MIO DIARIO E ALCUNI VIDEO DEI MIEI VIAGGI.


lunedì 30 luglio 2012

venerdì 27 luglio 2012

domenica 22 luglio 2012

giovedì 19 luglio 2012

domenica 15 luglio 2012

RECENSIONE DEL PROF. LINO SERENA

Morbide colline, fughe di alberi, acque trasparenti: i paesaggi di Ilario Menegaldo si ispirano per lo più alle dolci forme della terra veneta, ma mostrano una particolare predilezione per il Sile: il fiume gentile appare immerso nella gelida luce di una limpida giornata invernale, o rischiarato da “un bianco cielo quieto" al sorgere dell'alba, o intriso di verde per la ricca vegetazione che vi si specchia dalle sue rive. Ma è proprio il Sile quel fiume che vediamo raffigurato nelle tele di llario?
Scrive il poeta: ”Io ti dirò verso quali reami / d'amor ci chiami il fiume, le cui fonti / eterne a l'ombra de gli antichi rami / parlano nel mistero sacro dei monti": e I'Arno non è più I'Arno, ma un fiume misterioso che cela il segreto della sua sorgente e della sua foce: magia della parola. Anche il Sile nell'opera di llario non è più il Sile, ma un fiume che sgorga silenzioso da misteriose azzurre lontananze e si avvia, forse, verso un non meno misterioso regno d'amore: magia del colore. Perché I'artista non riproduce semplicemente la realtà, ma la interpreta, la elabora, la abbellisce. Pittore o scultore o musicista che sia, egli è pur sempre un poeta, cioè un creatore: e il pittore, se è davvero poeta, quando ritrae un paesaggio, lo trasfigura e lo ricrea in ossequio ad una esigenza profonda del proprio io. Poco si preoccupa della corrispondenza con la realtà della sua creazione, ma cerca piuttosto di esprimere e di trasmettere le emozioni che il paesaggio stesso ha suscitato nel suo spirito. "Più espressione di sentimenti che pittura": cosi Beethoven volle che gli ascoltatori interpretassero la sua sesta sinfonia. "Più espressione di sentimenti che puntuale riproduzione della realtà", si potrebbe dunque affermare della pittura di llario, e i sentimenti saranno quelli della bellezza e della nostalgia: bellezza talvolta nascosta allo sguardo del passante frettoloso e distratto, ma scoperta da chi vede - suggerisce Saint-Exupéry - col cuore piuttosto che con gli occhi; nostalgia di una natura pulita, fresca, intatta, come doveva apparire (sogno di poeta...) all’alba del biblico settimo giorno.  Quindi, piuttosto che llario pittore del Sile diremo, con maggior verità, Ilario poeta del Sile.
Treviso,16/6/2012.                                                                                                   Prof. Lino Serena

venerdì 13 luglio 2012

giovedì 12 luglio 2012

OSSERVAZIONI DURANTE L’ATTESA

Sono seduto in automobile, in una strada di campagna, all’ombra di alte, fitte e vigorose piante di bambù, disposte a protezione della privacy di un caseggiato interamente nascosto e adibito, in via presunta, ad attività rurale, intuibile dal notevole trambusto provocato da alcuni animali da cortile e dal ciarlare degli abitanti della casa. Dal lato opposto della mia postazione vi è un’alta e folta siepe di photinia rossa che limita lo sguardo, al passante, della vista del piano terra dell’ampio fabbricato, in cui, la parte antistante è stata adibita, senza alcuna insegna, a negozio di parrucchiere. Sto attendendo Diana che è entrata nell’esercizio da qualche istante. Mi trovo inserito in una forma di tunnel proiettato verso l’infinito. I miei occhi non hanno scampo, devono guardare, attraverso il vetro dell’abitacolo, il cielo e l’orizzonte che si trovano di fronte. Spazio che non presenta ostacoli. Il cielo è limpido, in esso vi è una piccola nuvola che avanza lentamente, la scruto con attenzione. La sua forma, con il tenue soffio, è in continua evoluzione. Dapprima sembra avere il profilo di un animale preistorico, poi, guardandola con più attenzione, assume i lineamenti di un essere umano. Di una persona che tende la mano verso due piccoli ragazzi.   La nuvola avanza e, con l’intensità del vento che nel frattempo, forse, è aumentata, si dirada, realizzando  nello spazio, in cui è posta, un leggero offuscamento, che gradualmente si dilata e rende  libero il cielo. Vedo volteggiare alcune rondini. Passa una tortora rincorsa da un’altra, poi altre in stormo. Un gallo, oltre la siepe alla mia destra, canta a squarciagola, gli risponde in modo prolungato, dal lato opposto della via,  un altro gallo, dando l’impressione di sentire un’eco. Due cardellini si appoggiano sulle punte fresche delle piante di bambù, facendole inchinare, in modo spiccato, verso la carreggiata. Le mie osservazioni, sulla bellezza della natura e di tutto ciò che la circonda, terminano qui, è arrivata Diana!
11/7/2012 ore 16,30 
                                                                                                                                   Ilario Menegaldo

lunedì 9 luglio 2012

giovedì 5 luglio 2012

martedì 3 luglio 2012

IL BURCIO ABBANDONATO SUL FIUME SILE

Il burcio era un'imbarcazione a fondo piatto, adatto alla navigazione fluviale soprattutto per il trasporto commerciale.

domenica 1 luglio 2012

VIDEO DI ALCUNE OPERE

PITTURA AD OLIO

VIDEO 2 DI ALCUNE OPERE

VIDEO MOSTRA BIADENE DI MONTEBELLUNA (TV)

VIDEO MOSTRA DI MIRANO (VE)

VIDEO DI ALCUNE MOSTRE

VIDEO MOSTRA A SCORZE'

VIDEO: ANATRE, CIGNI E FOLAGHE NEL FIUME SILE E QUADRI AD OLIO

PITTURA AD OLIO - VIDEO MOSTRA DI ZERO BRANCO (TV)

MOSTRA A MASSANZAGO (PD)