Alla periferia di un paesino, in prossimità della
città e, all’interno di una zona agricola, in una casa rurale ristrutturata,
con uno spazio verde, recintato, di circa dieci mila metri quadrati, Marta, la padrona, aveva appena sparso diverse
briciole di pane e numerosi pezzetti di crosta di formaggio, fuori della porta
della cucina, sopra a delle grandi pietre in porfido, che fungevano da
marciapiede e, che collegavano l’entrata della cucina alla stradina che
conduceva al passo carraio. Non era la prima volta che compiva questa azione.
Tanto è l’amore che ha per la natura e per gli uccelli che in gran numero
frequentano il suo giardino. Fornisce loro periodicamente del cibo, quasi per
ripagarli del piacere della loro vista e, della musica che le offrono, nel
silenzio della campagna, con i loro prolungati gorgheggi, fischi e cinguettii.
Attraverso il vetro della finestra e della porta
della cucina, si potevano vedere diversi passeri che svolazzavano e
saltellavano circuendo con circospezione lo spazio in cui si trovavano le
provvidenziali provviste. Muovevano in continuazione le loro piccole teste, per
scrutare eventuali pericoli. Un merlo adulto, dal colore nero brillante, si è
avvicinato senza troppe esitazioni, anticipando i propositi dei passeri, ha
afferrato con rapidità un grosso pezzo di formaggio e, tenendolo stretto con il
becco, è volato più in là di qualche metro fermandosi vicino ad una siepe, con
l’intenzione di inghiottirlo senza essere disturbato. Due passeri, che si trovavano
nelle retrovie, non hanno sottovalutato la scena e l’hanno subito raggiunto. Il
merlo, appena si sono avvicinati, capendone le intenzioni, si è subito spostato
saltellando. Per entrambi i passeri, il primo tentativo di sottrargli il pezzo
di formaggio è risultato infruttuoso. Alla seconda prova il passero più
solerte, con un saltello svelto, è riuscito a togliergli dal becco il bottino e
volare via. Il merlo ha rinunciato ad inseguirlo ed è ritornato nella zona in
cui il cibo ancora abbondava. Dopo aver riempito il becco è volato via, e,
quando si è posato sull’erba, ha trovato ancora ad insidiarlo altri passeri. Ha
dovuto andarsene per soddisfare il proprio appetito.
Il
merlo si era approvvigionato sfidando i velati pericoli che il contesto poteva
riservargli. I passeri invece, con le loro movenze, volevano evitare ogni
situazione di pericolo, rubando al merlo ciò che si era giustamente guadagnato.
La scena sembrava quasi attingere dal comportamento dell’uomo che talvolta
approfitta delle fatiche altrui per ottenere vantaggi economici o d’immagine
non meritati.
Ilario Menegaldo
Nessun commento:
Posta un commento